Fin da subito abbiamo notato che l’impianto fotovoltaico originale installato dal concessionario sul nostro camper al momento dell’acquisto, risultava insufficiente a soddisfare le nostre esigenze energetiche. Inoltre, non era sufficiente nemmeno per quelle del van, un Hymercar Grand Canyon dotato di frigo a compressore.
L’impianto originale era costituito da un pannello monocristallino da 120 watt applicato sul tetto in lamiera del camper, da un regolatore di carica di tipo pwm e da una sola batteria servizi agm da 95 ampere.
Prove di autonomia energetica
Dopo un paio di uscite con il camper, abbiamo capito che avremmo dovuto trovare una soluzione: dopo sole 24/36 ore di sosta libera non collegati alla rete e con condizioni di sole non ottimali, la tensione indicata dal pannello di controllo del camper era prossima agli 11,5 – 11,8 volt. Certo, non è facile capire la capacità residua della batteria misurandone il voltaggio, ma è comunque un valore che ci indicava che ormai era arrivato il momento, di ricaricarla.
Dovevamo progettare e attuare dei cambiamenti all’impianto.
La prima modifica è stata l’ampliamento della capacità di stoccaggio dell’energia, ottenuto installando una seconda batteria dei servizi della stessa marca e tipologia di quella in dotazione fornita dalla casa costruttrice del van. La batteria aggiuntiva è stata collegata in parallelo “secco” interponendo tra le due un fusibile di protezione da 50 A. Tale modifica, relativamente semplice e poco costosa, ci ha permesso di prolungare la permanenza in sosta libera in camper di ulteriori 24/36 ore. Un grande risultato, ma ancora non eravamo soddisfatti.
Battery monitor per informazioni dettagliate
Il secondo step, prima di ampliare l’impianto fotovoltaico o effettuare ulteriori modifiche all’impianto elettrico del van, è stato quello di installare un battery monitor per ricavare informazioni più dettagliate: l’entità effettiva dei nostri consumi, la ricarica fornita dal pannello solare e quella fornita dall’alternatore. Così abbiamo optato per l’installazione di un Victron Bmv 700 dotato di shunt che ci ha permesso concretamente di visualizzare molti dati del pacco batterie, come tensione, corrente e ampere-ora consumati. Inoltre, attraverso un algoritmo interno, lo strumento calcola lo stato di carica e quindi l’autonomia.
Nuovi arrivi in famiglia
Dopo circa un anno di utilizzo del van con questa configurazione, qualcosa ancora non ci soddisfaceva del tutto: l’unico pannello fotovoltaico presente non era sufficiente a coprire gran parte delle situazioni.
Nel frattempo. la nostra famiglia si è allargata con la nascita di nostro figlio e abbiamo deciso di installare un tetto a soffietto sul van, per ampliare i posti letto da 2 a 4. Cosi dopo aver scoperto in rete l’esistenza del tetto Sky-up e dopo averne toccato con mano la qualità e le caratteristiche presso la fiera di Parma del 2019, abbiamo optato per la sua installazione nel Marzo del 2020, appena prima dell’inizio della pandemia. Cogliamo l’occasione per fare un ringraziamento a tutto lo staff dell’officina di Pomezia e a Daniele Chiarentin per il lavoro svolto e per il loro prodotto, un ottimo esempio della qualità del made in Italy.
Installazione sul tetto a soffietto dei nuovi pannelli solari
Dopo l’installazione del nuovo tetto a soffietto sul van, abbiamo montato due pannelli semiflessibili NDS da 145 watt. Non volendo incollare i pannelli direttamente sul nuovo tetto del camper, abbiamo iniziato a ragionare su come fissarli. L’esperienza maturata in questi mesi con Camper Boxes nella creazione dei sistemi modulari per l’organizzazione degli spazi e soluzioni di riordino, ci ha dato la soluzione!
E cosi abbiamo studiato una soluzione per renderli facilmente smontabili. Abbiamo realizzato pertanto una struttura in alluminio, la cui base è realizzata con profili da carico dotati di scanalatura longitudinale, incollati direttamente sul tetto del van per mezzo del Sikaflex.
Su queste “barre longitudinali”, esteticamente molto gradevoli alla vista, abbiamo poi fissato la sovrastruttura in alluminio, che ha bloccato i pannelli solari semiflessibili al tetto del van.
Tale soluzione ci ha permesso di ottenere due grossi vantaggi: il primo è la facile sostituzione di un pannello solare in caso di guasto (basta infatti svitare alcune viti, togliere la cornice e procedere all’inserimento del nuovo pannello); il secondo vantaggio è la creazione di un’intercapedine d’aria da 1 cm, tra il tetto del van e il pannello solare, che permette di abbassarne la temperatura d’esercizio e di aumentarne quindi la resa.
Questa è la nostra esperienza con i pannelli solari. Voi come avete risolto il grande e annoso problema della riserva energetica?